Ziatype
La ziatipia è uno dei processi “user-friendly” che nonostante la sua semplicità offre possibilità di sbizzarrirsi ottenendo risultati personalizzati interessanti. Di fatto è solo una variante della stampa al Palladio. Il procedimento, derivato da quello di William Willis per il Platino/Palladio, è stato modificato dal Capitano Giuseppe Pizzighelli e reso più semplice in quanto non necessita più di sviluppo. Dopo il brevetto, nel 1887, è stato commercializzato con discreto successo con il nome commerciale Pizzitype. Di fatto è un procedimento denominato POP ( Printing Out Paper), cioè non necessita di sviluppo e fissaggio.
Il procedimento attuale è stato sviluppato nei laboratori Bostick & Sullivan e denominato Ziatype, dal nome del simbolo del sole di un antico popolo Anasazi del New Mexico.
La nuova formulazione ha consentito di superare le limitazioni del procedimento Pizzitype permettendo di ottenere un migliore controllo dei toni e del contrasto, migliore tolleranza a vari tipi di carta, variazioni di tono delle stampe dal grigio freddo, ai marroni caldi fino al rosso, non richiede sviluppatore ed è meno sensibile all’umidità della carta.
Ziatype Beginner kit (contenuto) Kit09
Sensibilizzante:
Ammonium Ferric Oxalate sol.A 25ml
Ammonium Ferric Oxalate contrasto sol.B 25ml
Lithium Chloropalladate sol.C 25ml
Viraggio caldo
Sodium Tungstate 25ml
Accessori
Drop counter 4 pezzi. 4
Pennello 40mm Pelo di Capra 1
Foglio Mylar mm 0,125 form. A4 2
Sviluppo
Acido Citrico 300gr
Agente chiarificante
Sodio Solfito 300gr
Instruction set 1
Il Procedimento
Si prepara la carta sensibilizzata utilizzando la stessa quantità di sol. A e sol.C
Il controllo del contrasto finale della stampa si può regolare sostituendo alla sol.A pari quantità della soluzione.B
Usando solo la sol.A e la sol.C si ottiene il contrasto più basso. Mescolando opportunamente la sol.A e la sol.B si può regolare il contrasto fino ad ottenere quello desiderato. Il rapporto A+B e C deve essere uguale a 1:1
Per preparare una stampa 13x18cm con un contrasto medio si uniscono 5 gocce di sol.A e 3 gocce di sol.B, a questo si aggiungono 8 gocce di sol.C
Se fosse necessario aumentare il contrasto si modifica il rapporto A,B. Esempio 6 di A + 2 di B per avere minore contrasto.
Dopo avere unito e mescolato bene le varie soluzioni si prepara la carta con i soliti procedimenti: pennello o bacchetta. Un eccesso di sensibilizzante steso sulla carta non porta nessun vantaggio, anzi si comporta come mascherante per lo strato inferiore che non sarà esposto adeguatamente e dopo il lavaggio darà luogo a presenza di grana bianca.
Dopo asciugatura, che si può accelerare con l’uso di un phon si passa all’esposizione con luce ultravioletta per il tempo necessario.
Attenzione che un’eccessiva secchezza della carta può provocare sulla stampa la formazione di piccole macchie più chiare sfuocate.
La carta dovrebbe contenere una umidità di circa il 60% ottenibile esattamente solo con un umidificatore. In alternativa si possono ottenere buoni risultati con semplici escamotage, tipo: umidificare il retro della carta sensibilizzata con un pennello leggermente umido.
Un’altra possibilità è di porre sul retro della carta un foglio leggermente umido durante l’esposizione. Per evitare di danneggiare il negativo è consigliabile procedere come segue: inserire il foglio sensibilizzato tra due fogli trasparenti di Mylar inserendo un foglio umido sul retro della carta e appoggiarvi sopra il negativo con la faccia impressionata verso il sandwich.
E’ consigliabile effettuare, una prima volta, alcune prove standard per stabilire un range di tempi di esposizione. Normalmente sono necessari diversi minuti, anche 10-15 a seconda della potenza del sistema illuminante utilizzato. La carta sensibilizzata può essere utilizzata anche dopo diverse ore, naturalmente deve essere conservata al riparo dalla luce e riumidificata.
Terminata l’esposizione si immerge la stampa in acqua acidulata con il 3% di Acido Citrico per 5 min., si risciacqua per 10-15 min. e si asciuga. Alcune carte possono risultare leggermente gialline dopo il bagno; si può rimediare con bagno di Solfito al 1,5% e poi risciacquare e asciugare.
Prove effettuate con la Cot320 non hanno manifestato questo fenomeno.
Si può intervenire sulla tonalità finale della stampa dando toni più caldi sostituendo parte della sol.C con la sol. di Sodio Tungstato. La sostituzione di alcune gocce della sol.C con alcune gocce di Sodio Tungstato (fermo restando il rapporto di 1:1 tra le soluzioni) consente di spostare i toni verso valori più caldi di marrone o seppia.
I prodotti chimici usati in questo procedimento sono da considerarsi tossici e inadatti al consumo umano o animale. L’utilizzatore deve essere consapevole dei rischi e fare ogni sforzo per proteggere gli esseri viventi e l’ambiente. I rifiuti chimici non vanno mai svuotati negli scarichi domestici o smaltiti insieme alla spazzatura. Per il corretto smaltimento consultare la discarica locale.